Ciao a tutti e grazie per essere qui, solo poche parole per spiegare l'esistenza di questo blog.
Fra poco sarà il 4 giugno, sarebbe stato il 22esimo compleanno di Rocco, un amico che purtroppo ci ha lasciato, ho sentito dunque dentro di me la necessità di fare qualcosa, ma più di ogni altra cosa ho pensato di dare la possibilità a tutti noi di rendere pubblici i nostri sentimenti come a riunire e racchiudere i sentimenti che ci legano nonostante non ci conosciamo, si perchè Rocco aveva più amici di quanti io stesso possa immaginare.
Questo blog in breve vuole essere un muro, mi piace immaginarlo come un muro di un parco pubblico, un muro in un'area verde o perchè no un muro in un'area storica o il muro del nostro vicino di casa, insomma tutti quei luoghi che in realtà non imbrattiamo ma che a volte ci servirebbero per esprimere e sfogare i nostri sentimenti di getto, come un fulmine momentaneo o una freccia scoccata nel celo, fulminea, veloce, istintiva.
Scrivete qualunque cosa, scrivete ciò che vi passa per la testa, scrivete ciò che vi ricorda il vostro amico, ciò che vi ha insegnato, ciò che vi è rimasto e ciò che vi ha lasciato dentro.
Un'amico vero non sparisce mai, ma soprattutto non smette mai di insegnarci qualcosa.
Grazie a tutti e sicuro che non dimenticherete attendo vostre risposte, foto, commenti o critiche ma soprattutto attendo i vostri messaggi per lui, per il nostro eterno amico.


Ciao Rocco Tanti auguri.

giovedì 10 luglio 2008

Con tante scuse

In una giornata triste come questa vi dico la verità, non sono ruscito a trovare le parole per descrivere il vuoto nel mio cuore.
L'unica cosa che sono riuscito a fare è stato andare a rileggere l'articolo della Nuova Ferrara di quel giorno orrendo.
Ho pensato di inserirlo nel post.
Ognuno di noi ricorderà quel giorno, il giorno in cui lo stupore, la rabbia, la sofferenza e la grande sensazione di impotenza ci ha ricordato quanto siamo piccoli ma soprattutto quanto era prezioso per noi Rocco.
Vivi con noi.






Sbanda e muore di notte in autostrada

la Nuova Ferrara — 12 luglio 2007 pagina 14 sezione: CRONACA
SANTA MARIA MADDALENA. Stava tornando dai Lidi, dove aveva trascorso l’ultima parte della serata in compagnia di alcuni amici. Si stava recando a casa, al volante della Ford Escort familiare del padre, ma alla sua residenza di via Carducci 18 a Santa Maria Maddalena, Matteo Verzola, conosciuto dagli amici con il nome di Rocco, non è mai arrivato. E’ morto la notte scorsa in un incidente stradale avvenuto al chilometro 38,900 dell’autostrada A13, in direzione Padova, pochi chilometri prima del casello di Ferrara Nord.
Erano circa le 2, in quel momento il manto stradale era leggermente umido a causa del temporale che si era abbattuto sulla zona un paio d’ore prima, le condizioni di visibilità erano comunque buone. In rettilineo, inspiegabilmente, anche se l’ipotesi più probabile può sembrare il colpo di sonno, la macchina condotta da Verzola ha iniziato a sbandare ed è uscita di strada sulla destra finendo nella scarpata. L’auto si è capovolta più volte ed ha finito la sua corsa su un campo che delimita la sede autostradale. Per il giovane non c’è stato più nulla da fare. Un testimone ha visto in lontananza l’auto sbandare ed ha prontamente dato l’allarme alle forze dell’ordine. Una pattuglia della polizia stradale di Altedo che si trovava poco distante per i controlli notturni, è arrivata dopo pochi minuti sul posto, così come i vigili del fuoco che hanno provveduto ad estrarre il giovane dalle lamiere ed il 118 di Ferrara Soccorso, con un medico a bordo dell’ambulanza che ne ha constatato il decesso. La salma è stata poi trasportata nel reparto di medicina legale dell’ospedale Sant’Anna, dove verrà eseguita nelle prossime ore l’autopsia.
Verzola aveva una grande passione per il gioco del rugby e aveva davanti una straordinaria carriera. Aveva trovato impiego presso una ditta metalmeccanica di Badia Polesine, il cui titolare è il padre di Marco Bedendo il capitano della squadra di rugby dove il giovane “Rocco” militava nella serie A, lo Zhermack Badia.
«Si era inserito benissimo nel gruppo - ricorda Massimo Brunello, l’allenatore che nella passata stagione lo ha lanciato nella serie A del rugby nazionale - era bravo ed aveva tanta umiltà, voleva diventare un grande giocatore. Sono profondamente colpito da questa scomparsa».
In lacrime, oltre ai genitori, anche gli amici che ieri si sono stretti attorno alla famiglia per questo gravissimo lutto che li ha colpiti.

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