Ciao a tutti e grazie per essere qui, solo poche parole per spiegare l'esistenza di questo blog.
Fra poco sarà il 4 giugno, sarebbe stato il 22esimo compleanno di Rocco, un amico che purtroppo ci ha lasciato, ho sentito dunque dentro di me la necessità di fare qualcosa, ma più di ogni altra cosa ho pensato di dare la possibilità a tutti noi di rendere pubblici i nostri sentimenti come a riunire e racchiudere i sentimenti che ci legano nonostante non ci conosciamo, si perchè Rocco aveva più amici di quanti io stesso possa immaginare.
Questo blog in breve vuole essere un muro, mi piace immaginarlo come un muro di un parco pubblico, un muro in un'area verde o perchè no un muro in un'area storica o il muro del nostro vicino di casa, insomma tutti quei luoghi che in realtà non imbrattiamo ma che a volte ci servirebbero per esprimere e sfogare i nostri sentimenti di getto, come un fulmine momentaneo o una freccia scoccata nel celo, fulminea, veloce, istintiva.
Scrivete qualunque cosa, scrivete ciò che vi passa per la testa, scrivete ciò che vi ricorda il vostro amico, ciò che vi ha insegnato, ciò che vi è rimasto e ciò che vi ha lasciato dentro.
Un'amico vero non sparisce mai, ma soprattutto non smette mai di insegnarci qualcosa.
Grazie a tutti e sicuro che non dimenticherete attendo vostre risposte, foto, commenti o critiche ma soprattutto attendo i vostri messaggi per lui, per il nostro eterno amico.


Ciao Rocco Tanti auguri.

mercoledì 23 luglio 2008

Prezioso contributo

Ho avuto oggi il piacere di leggere il commento di Benny ed ho ritenuto giusto pubblicarlo con i dovuti ringraziamenti per il suo prezioso contributo al blog di Rocco.
Un ringraziamento a tutti coloro non intendono dimenticarlo e continuano a promuovere iniziative in ricordo di una grande persona.



Benny ha detto...

Il 12 luglio scorso si è tenuta la Summer NUFEST! presso il Kleb di Ferrara. Svoltasi interamente a ridosso della piscina dell’impianto, è stata in assoluto la festa N.U.F. più rinfrescante mai organizzata. Ma il vero senso, nonché tema dominante della giornata, è sempre stato quello di ricordare il nostro Rocco. Questo perché cadeva il primo anniversario della sua scomparsa, e non è stato difficile lasciare che ogni nostro pensiero ricadesse su questo fatto.
Questo, del resto, accade costantemente, così come per la festa precedente del 31 maggio, a Vigarano. Quel giorno si è tenuto infatti il Primo Memorial “Rocco nel Cuore”, un torneo di basket intitolato a lui.
Al di là del mero evento sportivo, quello che tutti noi volevamo trasmettere in quell’occasione era che Rocco é ancora con noi. O meglio, in noi.
E questo l’ha capito anche chi, quel giorno, si trovava lì quasi per caso, ma ha ascoltato con attenzione e con una punta di commozione le parole spese per ricordare il nostro amico prima che il torneo iniziasse.
E vedendo la sua faccia sorridente stampata sul copri curva che troneggiava sulla collinetta antistante il campo da basket era proprio come se Rocco fosse lì, a festeggiare assieme a noi.
N.U.F., Spallini, Amici, ma anche gente del paese si è fatta immortalare in una foto, stretti intorno allo striscione “Rocco Presente”.
Il 12 invece, inutile dirlo, si aveva il magone. Già un anno era passato da quel maledetto giorno in cui uno di noi era volato in cielo, e la testa di tutti era lì, alle ultime parole dette a Rocco, agli ultimi momenti passati assieme a lui, alla notizia che ci ha sconvolto, alla funzione in chiesa, al cimitero.
Il culmine della giornata è arrivato poi durante il concerto dei Carte48. All’inizio è stato pronunciato un toccante discorso che ci ha indotto spontaneamente ad abbassare gli occhi, divenuti lucidi; poi, a metà concerto, una dedica da parte del cantante alla memoria di Rocco.
E mentre cantava “Take me home country road… to the place I belong” qualche lacrima è scesa, e tutti ci siamo stretti in un fraterno abbraccio simultaneo.
Non è facile esprimere a parole quei momenti, in cui però si capisce davvero che facciamo parte tutti quanti di una grande famiglia, legati profondamente tra noi come fratelli e sorelle.
Rocco sempre con noi quindi, ma non solo a parole.
In ogni gesto che facciamo e che faremo ci sarà sempre un po’ l’anima del nostro Rocco, in modo che viva davvero in noi, e soprattutto in modo che nessuno lo dimentichi mai.
Anzi, facendo in modo che venga conosciuto anche da chi non ha mai avuto la fortuna di essere suo amico.
Perché le persone non muoiono mai, finché qualcuno ne serba il ricordo.
E noi lo serberemo per sempre.

21 luglio 2008 21.53

venerdì 11 luglio 2008

11 luglio 2008

Avevo tante cose in mente, avevo tante idee, tante frasi da scrivere e tante cose da dire.
Ma oggi la verità e che non ho parole, come allora non sento altro che dolore, sofferenza ed un gran vuoto dentro.
In una giornata come quella di oggi vorrei spaccare tutto, dividere il mondo a metà così come si fa con una mela e gettarlo via nei rifiuti, per poi chiudere il contenitore e bruciarlo.
Vorrei che non fosse mai accaduto, vorrei che tu potessi telefonarmi e dirmi che stai tornando dall'allenamento chiedendomi se puoi passare da me, e come allora rivederti e chiacchierare con te che giochi con i miei bimbi, vorrei che tu fossi stato a casa quella sera, vorrei che non fossi mai andato al mare, vorrei poter ridere e scherzare con te.
Purtroppo ciò che io vorrei non è ciò che è.
E' impressionante quante cose noti e quante cose ti mancano in questi momenti.
Mi manchi mi manchi e basta.

giovedì 10 luglio 2008

Con tante scuse

In una giornata triste come questa vi dico la verità, non sono ruscito a trovare le parole per descrivere il vuoto nel mio cuore.
L'unica cosa che sono riuscito a fare è stato andare a rileggere l'articolo della Nuova Ferrara di quel giorno orrendo.
Ho pensato di inserirlo nel post.
Ognuno di noi ricorderà quel giorno, il giorno in cui lo stupore, la rabbia, la sofferenza e la grande sensazione di impotenza ci ha ricordato quanto siamo piccoli ma soprattutto quanto era prezioso per noi Rocco.
Vivi con noi.






Sbanda e muore di notte in autostrada

la Nuova Ferrara — 12 luglio 2007 pagina 14 sezione: CRONACA
SANTA MARIA MADDALENA. Stava tornando dai Lidi, dove aveva trascorso l’ultima parte della serata in compagnia di alcuni amici. Si stava recando a casa, al volante della Ford Escort familiare del padre, ma alla sua residenza di via Carducci 18 a Santa Maria Maddalena, Matteo Verzola, conosciuto dagli amici con il nome di Rocco, non è mai arrivato. E’ morto la notte scorsa in un incidente stradale avvenuto al chilometro 38,900 dell’autostrada A13, in direzione Padova, pochi chilometri prima del casello di Ferrara Nord.
Erano circa le 2, in quel momento il manto stradale era leggermente umido a causa del temporale che si era abbattuto sulla zona un paio d’ore prima, le condizioni di visibilità erano comunque buone. In rettilineo, inspiegabilmente, anche se l’ipotesi più probabile può sembrare il colpo di sonno, la macchina condotta da Verzola ha iniziato a sbandare ed è uscita di strada sulla destra finendo nella scarpata. L’auto si è capovolta più volte ed ha finito la sua corsa su un campo che delimita la sede autostradale. Per il giovane non c’è stato più nulla da fare. Un testimone ha visto in lontananza l’auto sbandare ed ha prontamente dato l’allarme alle forze dell’ordine. Una pattuglia della polizia stradale di Altedo che si trovava poco distante per i controlli notturni, è arrivata dopo pochi minuti sul posto, così come i vigili del fuoco che hanno provveduto ad estrarre il giovane dalle lamiere ed il 118 di Ferrara Soccorso, con un medico a bordo dell’ambulanza che ne ha constatato il decesso. La salma è stata poi trasportata nel reparto di medicina legale dell’ospedale Sant’Anna, dove verrà eseguita nelle prossime ore l’autopsia.
Verzola aveva una grande passione per il gioco del rugby e aveva davanti una straordinaria carriera. Aveva trovato impiego presso una ditta metalmeccanica di Badia Polesine, il cui titolare è il padre di Marco Bedendo il capitano della squadra di rugby dove il giovane “Rocco” militava nella serie A, lo Zhermack Badia.
«Si era inserito benissimo nel gruppo - ricorda Massimo Brunello, l’allenatore che nella passata stagione lo ha lanciato nella serie A del rugby nazionale - era bravo ed aveva tanta umiltà, voleva diventare un grande giocatore. Sono profondamente colpito da questa scomparsa».
In lacrime, oltre ai genitori, anche gli amici che ieri si sono stretti attorno alla famiglia per questo gravissimo lutto che li ha colpiti.